La Costituzione Italiana, Art. 3 : Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

giovedì 22 dicembre 2011

Sterili e grottesche



Le discussioni nei talk-show, le filippiche inutili dei politicanti e leader da strapazzo. Su economia-mercato-crescita...
A cosa porteranno queste discussioni? Dove si vuole arrivare dissertando su crimini e ideologie odiose e razziste? Quale obbiettivo si raggiunge dibattendo sterilmente di questioni politiche vuote come vuote sono le menti che le partoriscono, che non vedono, o forse lo vedono benissimo, nel loro sterile dibattito la mancanza di applicazione di quelle regole di buon senso che dalle gole di chi soffre gridano vendetta? Soprattutto quando si vede che chi parla è seduto sulla sua ragione così comodamente da non ammettere critiche, da ritenersi al di sopra di tutto forte del suo invalicabile ed inappellabile giudizio.
Non si può discutere su queste cose: se non c’è un’unione tra le persone che si basi su principi di solidarietà ed amore, senza confini geografici nazionali, la sconfitta del genere umano sarà totale, annunciato da secoli, millenni di storia sanguinaria che nulla ci hanno insegnato.
L’Uomo si è condannato da sé.
Lo dimostra ogni giorno non occupandosi di risolvere i problemi che affliggono il mondo; rimandando al piccolo contributo individuale di chi già fatica a tirar avanti, l’aiuto a chi letteralmente muore di fame; mentre incuranti élite ultramiliardarie gozzovigliano nell’ormai malcelato, e quindi goffo, gioco politico di arraffare quanto più possibile da un Mondo che sta preparando il suo terreno per la nostra morte.

Il profitto non è un punto di arrivo: è una condanna futura!

Con le promesse di lavoro, negli anni passati, il mercato ha assicurato, per gli anni seguenti, il degrado ambientale; con la scusa del progresso tecnologico, si sono avvallate politiche di sviluppo che non tenessero in conto, se non con espedienti falsamente interessati, della salvaguardia ambientale, per di più non si è voluto proseguire sulla strada della tutela del lavoratore, naturalmente a vantaggio di un mercato sempre più liberalizzato, al punto di arrivare a configurare le persone come merce: “risorse umane”.
Le regole del mercato sono regole che non tengono minimamente in conto del loro impatto sulla vita in generale ma, queste regole, si fondano unicamente sul profitto, sulla convenienza cioè, che una determinata azione può avere per chi la compie, nel disinteresse totale verso chi o cosa è al di fuori di questa logica. La logica del profitto.
Ci stiamo facendo dominare da qualcosa che non rispetta ne la natura umana ne la natura in generale; figuriamoci se può rispettare le idee di progresso legate al benessere collettivo, che sono indissolubilmente legate alla salvaguardia dell’ambiente e della vita. In buona sostanza, il mercato è l’antitesi, questo per sua intrinseca natura, di ciò che può anche solo avvicinarsi al concetto di buon senso.

giovedì 1 dicembre 2011

Silenzio e supponenza di un’Amministrazione locale


Farò solamente alcune considerazioni, argomentandole, 
senza entrare nel merito del progetto “Nuovo Polo Scolastico”; soffermandomi solo sul comportamento tenuto dall’attuale Amministrazione alla quale, ci tengo a precisarlo, anche io ho dato il mio voto.

Prima considerazione: «la maggior parte dei politici coltivano solo il loro personale interesse».

Mi chiamo Roberto Bulgarelli, sono sempre stato e sempre sarò di sinistra, benché io provenga da una famiglia sciaguratamente legata agli idealismi fascisti che tutti ben conosciamo; idealismi fascisti che ci hanno rallentato, dopo una prima accelerazione all’inizio del “ventennio”, con una guerra costata milioni di vittime oltre alla distruzione del territorio; che ci hanno continuato a rallentare, negli ultimi cinquant’anni, in una forma più blanda incarnata dalla Democrazia Cristiana prima, e da una classe politica becera ed incompetente poi. Il mio impegno è quello di superare lo scoglio del dualismo Destra/Sinistra, che ci ha portato all’empasse attuale, concretizzando divisioni anche dove non ve ne era ragione alcuna, e configurando lo stato attuale della politica, relegandone il compito ad un mero sostegno di casta con logiche di appartenenza assurde oltreché, oggi, obsolete, tralasciando quasi completamente il bene della collettività. La politica in Italia si è contraddistinta per familismo, corruzione, incompetenza, negligenza; incapacità, più o meno velata da dialettiche puramente retoriche, tese solo a dissimulare il “nulla di fatto” che costantemente mi ha accompagnato nelle constatazioni dello Stato Sociale in cui mi trovo. Le uniche conquiste, a livello sociale, furono ottenute a prezzi anche molto alti, dalle Lotte Sindacali Operaie, dalle Lotte Femministe, che, negli anni Settanta, riempirono le piazze, e costrinsero la Politica ad occuparsi dei problemi reali che allora c’erano, e che si stanno riaffacciando prepotentemente oggi. Siamo stati governati per decenni da persone che hanno unicamente coltivato il loro personale interesse e che hanno contribuito, in un modo o nell’altro, ad escludere e/o limitare il potere di chi, invece, avrebbe potuto far politica seriamente; questo ancora oggi.

Seconda considerazione: «domandare è lecito, rispondere è cortesia».

Voglio chiarire una volta per tutte, così da non aver più bisogno di tornare sull’argomento, che se qualcuno, persona o gruppo, che io ho appoggiato perché accomunato da idee e/o corrente, ma anche stima, dovesse fare qualcosa che non condivido, che mi crea dubbi e relative domande, mi sento in diritto di sollevare le mie perplessità, LIBERAMENTE, altrimenti non siamo più in uno stato di diritto. Altresì mi aspetto che questa persona o gruppo mi dia delle risposte, soprattutto se i miei dubbi sono argomentati con chiarezza, se le domande sono pertinenti alle tematiche amministrative pervicacemente portate avanti senza che qualcuno si possa frapporre fra esse e la loro applicazione, e nel caso in cui lo faccia sia al prezzo del dileggio, dell’accusa di appoggiare la parte avversa ed, in fine, del non essere considerato come valido interlocutore; in buona sostanza zittito senza alcuna speranza di intervenire e di avere chiarimenti nel merito. Ricordiamoci che se c’è una certa Amministrazione, ciò è dovuto anche al mio voto, a quello di tanti altri compaesani, oltre a me, che hanno seri dubbi sulla scelta di costruire un edificio di quel tipo; e l’atteggiamento dell’Amministrazione, che non tende affatto a far chiarezza, non potrà che determinare disaffezione e metterla in cattiva luce, avallando ipotesi di traffici, di appalti clientelari tesi a promuovere politiche col solo scopo di trovare soldi per foraggiare imprese legate all’Amministrazione, o ad alcuni membri di essa, con patti oscuri, o accordi nebulosi, forse al limite della legalità. Questo non va bene. Fosse anche solo un membro della collettività a sollevare dubbi, è giusto che siano chiariti, perché l’indebitamento estremo al quale si va incontro riguarda anche lui, anche lui risentirà della mancanza di fondi per qualsiasi tipo di intervento che andranno a peggiorare il tenore di vita del paese intero. Ora però non si dica che ho scritto che questi patti o accordi ci siano, eh! Vi conosco furbetti! Ho solo scritto che il comportamento può determinarne, insinuarne il sospetto: sta a chi è chiamato in causa dissiparlo!

Terza considerazione: «trasparenza e correttezza».

Ma veramente si pensa di argomentare il fatto che la scuola è in declino, che non ci sono neppure i soldi per i gessetti o per la carta igienica ma che però si possano spendere milioni di euro per una scuola nuova che sarà comunque senza gessetti, senza carta igienica, con maestre precarie e con gli scuolabus a secco, con la scusa, assolutamente vera, per carità!, del governo peggiore che l’Italia abbia avuto dal dopo guerra ad oggi? Per favore, dài! Non insultiamo l’intelligenza! Certo che gli stipendi e i soldi per la gestione scolastica dovrebbero arrivare dallo Stato, ma se non arrivano che facciamo? È meglio trovare strade per il risparmio e indirizzare un po’ di soldi laddove ce ne sia necessità anche se non è di competenza, o è meglio impegnare immensi capitali su opere che comunque offrirebbero, anche una volta ultimate, gli stessi problemi gestionali che abbiamo ora? Io voglio solamente capire. Voglio che qualcuno, eletto anche da me, mi spieghi perché e percome sia assolutamente necessaria l’opera faraonica che ci attende; voglio che qualcuno mi spieghi perché non sia stata fatta una perizia sull’esistente e perché molte persone siano convinte che esista: chi glielo ha detto? E non ci si azzardi, come al solito, a indicare il MoVimento 5 Stelle di Lagosanto come alleato o simpatizzante della destra: nulla di più falso! Io con quelle persone non ho nulla a che fare; pare anzi che abbia molta più affinità l’Amministrazione con loro, visto il metodo poco trasparente con cui conduce la sua politica, facendo suo il modo di sottrarsi al dialogo che contraddistingue la politica più becera; attaccando o facendo attaccare chi LEGITTIMAMENTE ha dubbi, dileggiandolo e facendolo apparire come uno sprovveduto caduto nelle mani avversarie! Vergognarsi, scusarsi e rispondere alle domande, per favore, grazie.

Quarta considerazione: «nessuna disponibilità da parte dell’Amministrazione al dialogo».

Nessuno, ribadisco nessuno, ha mai messo in dubbio la professionalità e la serietà del nostro Sindaco. I dubbi salgono ora, quando si nota, con rammarico, il silenzio che si leva come un muro alle nostre domande; alle invettive inutili e cattive che si leggono in risposta sui giornali (anche qui, come seguito a questa lettera), le quali farebbero ridere, se non fossero così tragiche perché di compaesani tesi solo a delegittimare chi legittimamente fa una domanda. Farebbero ridere per la loro mancanza di pertinenza con le questioni sollevate, e per il goffo tentativo di sviare l’attenzione dal problema che c’è, adducendo a fantomatiche collaborazioni con chi, invece di considerarlo come un avversario politico, è visto come il nemico. Se il problema non c’è allora fatemelo capire, ragioniamo! Caspita, è così difficile?!? La Democrazia presuppone dialogo, ma la democrazia rappresentativa, come quella che abbiamo in Italia, sta esplodendo in tutti i suoi difetti, il primo dei quali è, che una volta eletti i rappresentanti, non si consultano più gli elettori nelle scelte che li riguardano; non pretendo che si faccia un istituto come quello svizzero, l’Istituto Scientifico per la Democrazia Diretta, ma vogliamo almeno cominciare a consultare i cittadini e ad ascoltare le loro istanze?

Quinta considerazione: «la Democrazia è ostacolata».

Friedrich von Hayek (prendiamo in considerazione le cose buone che ha detto, tralasciando, in questo contesto, la sua corrente di pensiero) spiega molto bene come le società abbiano bisogno di maturare, ma anche di imitare gli esempi vincenti in cui le società abbiano trovato un modo di amministrarsi in maniera soddisfacente per tutti; di come la maturazione sia spesso frutto di esperienza con le scelte sbagliate, e di come queste esperienze siano maturate a livello inconscio, dovendo rimediare in quei casi ai disastri compiuti, tutto perché non si è attuata una Democrazia Diretta, trovando poi, proprio in quella Democrazia Diretta la risposta ai disagi, alle problematiche Amministrative e sociali, dovute unicamente al modo di gestire la politica, che fino a quel momento era stata rappresentativa. Consiglio la lettura del libro “Democrazia dei cittadini” di Paolo Michelotto, scaricabile gratuitamente dal suo sito internet.
Perché non cominciare ora a consultare le idee di tutti i cittadini? La cosa può solo migliorare i rapporti con la popolazione e dimostrerebbe una voglia di innovazione nuova, non ancora presente in Italia, e che potrebbe essere la chiave di volta per superare i momenti difficili in cui ci troviamo, dando una speranza a tutti che ci siano persone che si occupano del pubblico con onestà. L’unico motivo per cui questa Democrazia Diretta è ostacolata in tutti i modi, è la paura di perdere il potere, il privilegio acquisito; ci si arrocca dietro posizioni vecchie perché irrazionalmente si rifiuta il nuovo che avanza, e lo si rifiuta nonostante gli esempi virtuosi che sono fioriti in tutto il mondo, emblema di ciò è la vicina Svizzera, che non è sicuramente un paradiso, ma basta informarsi un po’ per capire da soli che la popolazione è molto più soddisfatta della politica e, soprattutto, ne è impegnata in prima persona, con una competenza straordinaria, maturata proprio grazie alla Democrazia Diretta, che responsabilizza gli individui e ridimensiona drasticamente il potere dei politici, costringendoli al dialogo e facendoli agire per il bene comune, anziché per la loro lobby.

Insomma, io vorrei il dialogo, il confronto di idee. Mi rattrista molto l’avere a che fare con stupide discussioni fuorvianti, che invece di rispondere alle domande rimandano a conflitti inesistenti, a diatribe create ad hoc per distrarre dal problema in oggetto. O siamo persone e ci si rispetta e ci si confronta, o siamo popolino da comandare e signorotti al potere. Ricordo solo che, nella seconda ipotesi, storicamente non è mai finita bene, ed il prezzo da pagare per chi detiene il potere senza la giusta ragione è sempre stato alto. La guardia è alta, la resa non è contemplata; non ho i mezzi se non quelli della volontà e della caparbietà nel perseguire un Ideale Democratico che porti al bene comune: non mi arrenderò mai alle logiche politiche attuali, e come me non lo faranno milioni di cittadini, forse miliardi; prima ci si renderà conto di questo meno sarà il danno arrecato da recuperare.

Roberto Bulgarelli