La Costituzione Italiana, Art. 3 : Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
"Un equilibrio delicato" - il film/documentario sulle implicazioni della vita che conduciamo.
Siete sicuri
di voler mangiare carne, di cibarvi di cadaveri, di trarre nutrimento da esseri
che, per diventare cibo per voi, hanno subìto violenze indicibili, e sono morti
senza che le loro urla abbiano suscitato nel carnefice la minima pietà? Che
umanità è la nostra?
Cioè: che significato si da al naturalismo che
giustifica l’Uomo in questa accezione, forse quello di naturale predominio di
una specie sull'altra tanto da giustificarne lo scempio che ne deriva? Ovvio
che ci troviamo di fronte ad un'Utopia gigantesca, quella della comprensione del
dolore verso altre specie; così annichiliti dalla vita contemporanea che ci
vede preoccupati solo del nostro piccolo orticello; impegnati a sbarcare il
lunario in preda all'ossessione di non farci fregare dal nostro prossimo o,
semmai, a fregarlo prima noi. Ma siamo sicuri che noi stessi non siamo il
prodotto di chi, proprio perché privo di scrupoli, ci impone uno stile di vita
che non contempla la misericordia verso altre specie? Perché non cominciamo ad
ascoltare la voce dentro di noi che grida amore anche verso gli altri esseri del
mondo animale? Forse l'Uomo è diventato privo di qualsiasi senso di empatia
verso gli animali, ma questo è anche il motivo per cui la fossa dell'umanità è
quasi compiuta per tumularla una volta per tutte: i disastri ambientali, il
cambiamento climatico e le guerre ne sono i chiari segnali.
Il consumo massiccio
e crescente di carne è uno degli elementi scatenanti del cambiamento climatico.
Difficile
dirlo meglio:«Il veganesimo, quindi, con
il suo modo di alimentarsi, di vestirsi, di consumare, di protestare e di agire
direttamente per abbattere tutte le barriere speciste, invita a liberarsi
subito da questo titanico condizionamento [della vita che conduciamo - Ndr], a ricercare la propria libertà
considerando con attenzione i mezzi per raggiungerla.»
Lungo e dettagliato, ciò che propongo di leggere
è ben più di un articolo: la spiegazione di una svolta, di una scelta di vita;
se non la si capisce è superflua qualsiasi altra discussione. Ma
questo è solo un preambolo.
Anche
su Facebook, per quanto sia un ricettacolo di idiozia e opportunismo, vengono
diffuse alcune perle di rara saggezza. Eccone una. La lettura che propongo proviene da uno dei blog d'origine, ma ancora non conosco il nome dell'autore.
Questo è un Blog Vegano - Ripudio ogni crudeltà sugli animali!!!. Non chiedetevi di cosa si nutre un vegano: cliccate l'immagine e scopritelo! ¿Sennò a che serve internet?
Contro la lapidazione
Ancora al giorno d'oggi si muore per lapidazione. Una barbarie che deve finire! 28 Agosto - Moratoria contro qualsiasi pena che comporti la morte!
Non mi chiamare straniero, portiamo lo stesso grido, la stessa vecchia stanchezza che viene trascinando l'uomo dall'inizio dei tempi, quando non esistevano frontiere, prima che venissero loro, quelli che mentono, che vendono i nostri sogni, quelli che inventarono un giorno questa parola: straniero.
La vendita di questo libro contribuisce al progetto FREE (Fotovoltaico per la Ricerca Eco ed Equo solidale), un progetto di Luce&Vitaenergia che ci consente di partecipare alla produzione di “energia elettrica verde” adottando un pezzetto di impianto fotovoltaico
di Anna, dal suo blog Miss Kappa Dichiararsi comunista oggi
Il comunismo odierno nulla ha a che fare con lo stalinismo, o con il
togliattismo, o, come dite voi piccoli borghesi benpensanti, o, peggio ancora,
individui non pensanti,con l' essere contro il Paese e volerlo distruggere a
tutti i costi, solo perchè non riusciamo ad essere uguali a Berlusconi .Cosa che
voi anelate e vedete come obiettivo personale. Essere comunisti oggi è una
questione universale, è volare alto, è mettere al centro di tutto la dignità
dell' essere umano. Di tutti gli esseri umani, anche di chi non ha lavoro, di
chi ha avuto la casa distrutta, di chi fugge dalle guerre, di chi ha gusti
sessuali non convenzionali, di chi, ancora bambino, è costretto a lavori
usuranti in tutto il mondo, di chi per problemi fisici non potrà mai lavorare. E
così via, sino ad arrivare all' ultimo degli ultimi. Questo è essere comunisti
oggi: guardare in faccia la realtà, non credere alle bugie di chi ci governa,
avere il coraggio di combattere in prima persona, anche se si è soli di fronte a
ciò che sembra insormontabile.Un vero comunista, convinto di ciò, non ha mai
amato la Russia di Stalin come, allo stesso modo, non ha mai amato il Cile di
Pinochet.
gay onorario
Su iniziativa di Zio Scriba, aderisco a quest'iniziativa, perché: "Come Pablo Picasso. Come ogni individuo appena decente. (Perché le pecorscimmie omofobe sono quanto di più stronzo abbia mai insudiciato questo mondo.) Anche se per me l'anima umana è ovviamente bisex (o, meglio ancora, asessuata) e le monosessualità sono forzature culturali. "
La democrazia
-
Demos (popolo), kratos (potere): potere, comando del popolo.
Bellissimo proponimento.
Quanto di più giusto ci si possa proporre, tutti coloro che fanno par...
Di tanto in tanto scrivo su alcuni blog di libero pensiero, traendo
anche dai vari canali internet che si avvalgono di persone che cercano di
divulgare ciò che realmente succede nel nostro paese, ma anche nel mondo. Cerco
di dire la mia opinione facendomi influenzare il meno possibile da quello che i
media ci spacciano per realtà, anche se in questa giungla di bugie è sempre più
difficile. La maniera migliore è affidarsi al proprio vissuto, verificare le
notizie da più fonti e comunque, avere sempre uno spirito critico vigile. Sono
vegetariano dal 1984, per motivi che prescindono qualsiasi motivo religioso: è
una sensibilità mia che non mi permette di portare alla bocca, e quindi di
nutrirmi di un cadavere. SuBlog
Dromepubblico quasi gli stessi post che faccio qui, ma in più si
potranno leggere quelli dei miei partner, bravissimi, molto più di me, nello
scandagliare le ragioni della nostra deriva politica. Qui ilmio
canale Youtube.
Scrivere ancora su di me, oltre a quanto ho già fatto sulla pagina che a ciò ho dedicato sul blog, mi sembra eccessivo; per cui preferisco indirizzare chi avesse voglia di leggersi la mia autobiografia, alla pagina del blog di Roby Bulgaro, cliccando qui.
L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente
nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si
può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio
costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il
male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla
sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare,
lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.
Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun
controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non
se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti,
sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione,
un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha
voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente.
Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o
pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di
far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli
indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da
eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito
che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e
specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di
non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare
l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la
catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al
caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa
nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si
svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli
indifferenti”.